IL BOLLETTINO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Delle ore 18:00 di giovedì 16 aprile 2020

La conferenza stampa di questo 16 aprile vede la presenza di Angelo Borrelli e del dott. Silvio Brusaferro, presidente dell'ISS.

Si passa quindi alla lettura dei dati numerici.

Il numero dei positivi è di 106.607 con un incremento di 1.189 casi.

Le persone in terapia intensiva sono 2.936, e sono 143 in meno.

È il dato più basso dal 21 marzo.

Il totale dei ricoverati è di 26.893. Sono 750 in meno.

Il 72% degli asintomatici è in isolamento a casa. Il totale è 76.778.

Soffermandosi sulle percentuali, il 72% corrisponde ai domiciliati a casa; il 3% alla terapia intensiva e il 25% ai ricoverati con sintomi.

Le persone decedute oggi sono state 525.

Il totale dei guariti è di 40.164 con un aumento di 2.072 persone.

Viene poi fornito il numero dei tamponi effettuati oggi: 61.000.

I volontari della Protezione Civile in campo sono 17.523.

Le tende per il pre-triage sono 835 di fronte agli ospedali e restano 151 ai penitenziari.

La cifra raccolta a favore della Protezione Civile è arrivata a 126 milioni di euro di cui 34 impiegati per l'emergenza.

Borrelli comunica poi che c'è stato il primo rientro di un malato dalla degenza in Germania. Ringrazia quindi il dott. Zoli dell'unità di crisi di Areu Lombardia che si è occupata del suo rientro.

Per quanto riguarda la partenza del nuovo gruppo di medici, è stato deciso di far partire i primi 11 oggi con destinazione Marche e Abruzzo. Gli altri partiranno domani, 17 aprile.


La parola passa quindi al dott. Brusaferro che sottolinea come tutti e tre gli indicatori dell'epidemia ovvero il numero dei contagi, il numero delle terapie intensive e il numero dei decessi, si avviano alla fase decrescente nonostante i giorni in cui uno di questi valori mostra una crescita.

Finisce qui la conferenza stampa.

Seguono le domande dei giornalisti.


D: Sui test sierologici. Ci sono Regioni e aziende che si stanno organizzando per conto proprio. Esistono, per contro, delle linee guida a cui attenersi?

R: Brusaferro definisce il tema dei test "un tormentone quotidiano" quindi prova a fare chiarezza.

Questi test servono a cercare gli anticorpi in chi si è già ammalato.

Ne esistono di diverso tipo, con un grado di affidabilità variabile.

Si sta lavorando per scegliere quello con il risultato più attendibile sia per chi ha gli anticorpi sia per chi non li ha.

In caso di anticorpi presenti, non esiste un "patentino di immunità".

La conferma arriverà, comunque, dal tampone.

Il test sierologico ha valore per capire come si è diffuso il virus a livello di popolazione, non di singolo individuo.

A oggi, secondo i dati in possesso dell'ISS, ottenuti anche con il supporto di Istat, le persone che NON hanno contratto il virus sono il 90% della popolazione.

Questo significa che il 90% della popolazione si può ammalare.

L'immunità di gregge di cui si è parlato in passato prevede, invece, che l'80% delle persone entri in contatto con un virus. Siamo ben lontani da questo traguardo.


D: Cosa pensate delle polemiche tra Governo e Regioni?

R: Risponde Brusaferro. Il Cts sta lavorando a una serie di misure per portare e mantenere l'indice di contagio sotto una certa soglia. Se si procede senza cautela, la curva dell'epidemia torna a crescere. Servirà un attento monitoraggio sul territorio per capire, da subito, chi è contagioso e metterlo in quarantena.

Borrelli risponde dicendo di aspettare le decisioni della task force di Colao.


D: Uno studio dell'università di Hong Kong dice che la malattia si sviluppa dopo due giorni dal contagio. Quindi misurare la febbre, come fatto fino a ora, è inutile?

R: Le ultime circolari del Ministero della Salute dicono che, in caso di sospetto contagio e nelle 48 ore successive, vanno monitorate la persona contagiata e tutti i suoi contatti. È una prima forma di controllo sul territorio e si sta lavorando per rafforzarla.


D: Per Brusaferro. In una lettera indirizzata al premier Conte, al ministro Speranza e all'Iss, la Società Italiana di Medicina Generale raccomanda il vaccino anti influenzale. Cosa ne pensa?

Il viceministro della Sanità Sileri ha detto che il vaccino anti-covid dovrà essere obbligatorio. Cosa ne pensa?

R: Il Ministero sta già preparando la circolare sul vaccino anti influenzale, come ogni anno a questa parte. Sarà da fare, soprattutto per le categorie più fragili, perché in autunno i sintomi dell'influenza e quelli del covid torneranno a sovrapporsi.

Sul vaccino obbligatorio, quando sarà trovato, servirà in milioni di dosi per tutti.  


D: Perché sembra che il lockdown funzioni in alcune regioni e non in altre?

R: Non è esatto affermare che "non funzioni". Occorre aspettare i prossimi giorni per vedere gli effetti anche nelle regioni con più contagi come Lombardia e Piemonte. C'è da dire che in questi stessi territori la circolazione delle persone si è mantenuta elevata e c'è una densità abitativa maggiore.


D: Si può far uscire i bambini? Si potrà andare al mare, questa estate?

R: Ha posto due domande complesse...(Brusaferro sorride).

La circolazione del virus non si è arrestata. La possibilità di nuovi contagi è alta. Serve molta cautela. A maggior ragione se parliamo di luoghi a elevata densità come le spiagge.

Le parole d'ordine sono cautela e monitoraggio dei fattori di trasmissione.

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