Periferie, abitare è cultura

Qualche settimana fa, il Sindaco Sala ha dichiarato che il Piccolo Teatro sarà in prima linea nelle periferie. In proposito, Sergio Escobar, direttore del Piccolo, ha tra l’altro commentato che «le periferie sono piazza Duomo e piazza Affari che dopo le 8 di sera si svuotano. Non faranno paura, ma fanno sentire molto soli» (Repubblica, 18/112016). Solo una semplificazione giornalistica? D’altra parte il Massachusetts Institute of Technology di Boston ha censito almeno 200 diverse e talvolta contraddittorie accezioni di “periferia”. Così, ciascuno può dire la sua, ma le periferie restano lì. Allora, in una metropoli, la periferia è altro dal centro, non per forza in contrapposizione, non necessariamente degradata, anzi! Ed il degrado può esserci anche in centro.

PERIFERIA-DEGRADO
Infatti, se identifichiamo periferia con degrado ci condanniamo a riconoscere la periferia solo quando i problemi esplodono, quando il danno è fatto. Così, invece di prevenire, ci costringiamo ad un continuo inseguimento dei problemi, delle emergenze, che poi non sono più tali, perché si incancreniscono, diventano permanenti.
Invece, la periferia ha bisogno di una  attenzione costante, preventiva e strutturale da parte di tutta la città, perché non è un problema settoriale, ma richiede un approccio interdisciplinare e sistemico. Quel “fare sistema” che, in particolare sul territorio, dovrebbe vedere protagoniste le istituzioni periferiche, cioè i Municipi, perché “Milano è un operoso alveare, con tante celle che non comunicano tra di loro. Una Milano che non fa sistema” (Indagine Ipsos, Identità Milano). E, allora, ci vuole qualcuno, qualche istituzione che lo faccia. E se non lo fanno i Municipi, che cosa ci stanno a fare?
TAVOLO PERIFERIE MILANO
In tale contesto si è collocata la 10ª Convenzione delle Periferie di Milano (23/11/2016, Urban Center di MIlano) sul tema “Periferie, abitare è cultura”, che nelle nove precedenti edizioni è stata promossa da Consulta Periferie Milano, mentre quest’anno è stata presentata dal Tavolo Periferie Milano. Quest’ultimo è una libera aggregazione di realtà associative ed istituzionali, che si è andata costituendo in quest’ultimo triennio, avendo una particolare attenzione alle periferie, può offrire un approccio multidisciplinare e sistemico. Attualmente è partecipato da dieci soggetti: Associazione Coordinamento Abitando ERP, Caritas Milano, Confcommercio Milano, Consulta Periferie Milano, Coordinamento Comitati Milanesi, Federazione Pallavolo Lombardia, Legacoop Lombardia, Mapping San Siro-Politecnico di Milano, MeglioMilano, Peri_Bicocca-Università degli Studi Milano Bicocca. 
Infatti, il tema periferie potrà sperare di essere affrontato adeguatamente se se ne farà carico l’intera città, mettendo in  campo una pluralità di apporti, peraltro numerosi nella nostra città, ma tutt’ora frammentati e, quindi, ininfluenti, come la realtà dei fatti costantemente evidenzia. La Convenzione delle Periferie, quindi, è stata l’occasione per affrontare il tema dell’abitare e della cultura nelle periferie a partire da una serie di apporti già in essere, ma che chiedono di essere sviluppati, attraverso una progettazione partecipata, che deve crescere unitamente a chi è attivo nei quartieri e con le istituzioni. Quindi, per esempio, chiediamo che il Piccolo Teatro, nell’ambito di una più ampia iniziativa, diventi l’alfiere dei 100 Teatri professionali ed amatoriali che costellano la periferia milanese, ma che neppure i teatranti conoscono. Perché o si fa sistema o rimaniamo a rincorrere le emergenze, che sono sempre più veloci di noi. 
Walter Cherubini
Consulta Periferie Milano
www.periferiemilano.com

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