Casa, Franco: nuovi alloggi a canone calmierato per aiutare le famiglie
- 19 marzo 2024 Dalla Lombardia
Al via il bando di housing sociale, stanziati 14 milioni di euro
Regione Lombardia aiuta le famiglie che non riescono ad accedere al mercato privato degli affitti o dei mutui e che, nel contempo, non hanno i requisiti per ottenere una casa popolare. Lo fa con uno stanziamento di circa 14 milioni di euro che aumenterà il numero di alloggi da affittare a canone calmierato.
Le domande
Parte oggi il bando regionale che mette a disposizione le risorse: imprese, cooperative, Comuni o Aler possono presentare domanda, sul portale di Regione Lombardia (sezione Bandi e Servizi), fino al 30 aprile 2024.
Opportunità concreta
“I nuovi alloggi – ha sottolineato l’assessore regionale alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco – dovranno essere affittati a un prezzo più basso rispetto a quello di mercato, rappresentando un’opportunità concreta per le famiglie della classe media o medio-bassa che si scontrano con un mercato degli affitti e dei mutui per loro inaccessibile”.
Risposte al fabbisogno abitativo
“Aumentare le abitazioni a canone agevolato – ha proseguito Franco – significa aiutare una fascia importante della popolazione, offrendo risposte al fabbisogno abitativo di tanti cittadini. Penso alle famiglie, ma anche a particolari categorie professionali, come le forze dell’ordine o chi lavora nell’ambito dei servizi essenziali”.
Missione Lombardia
“Con il piano di rilancio delle politiche abitative denominato Missione Lombardia – ha evidenziato Franco – mettiamo in campo anche strumenti di housing sociale come questo, puntuali ed efficaci. Un cambio di passo che presta attenzione alle evoluzioni e alle dinamiche della società lombarda”.
Alloggi a canone calmierato: l’agevolazione
Per gli aderenti è previsto un contributo a copertura di interventi sugli alloggi. Potranno accedere all’agevolazione regionale soggetti privati, che dimostrino adeguata solidità e affidabilità, e soggetti pubblici che siano proprietari o abbiano la piena disponibilità (per l’intera durata del servizio abitativo oggetto di contributo) degli immobili da destinare a servizi abitativi sociali e che attuino in forma diretta la proposta di intervento presentata.