DI MAIO AGLI ESTERI: SPUNTANO LE GAFFE
- 05 settembre 2019 Politica
Imbarazzo in rete dopo il giuramento
Luigi Di Maio, dopo la cerimonia di giuramento
al Quirinale, è il nuovo ministro degli Esteri. La carica affidata al
leader del M5s ha suscitato le prime reazioni ironiche sui social
networkò
Di Maio,
infatti, è stato l’autore di alcune gaffe e scivoloni diplomatici, come
quando parlò di Pinochet come dittatore del Venezuela e quando chiamò
“Ping” il presidente cinese Xi. Inoltre, chiamò la Francia una
“democrazia millenaria”, quando quella francese è in realtà una
democrazia con appena qualche secolo di storia.
La
prima gaffe sul dittatore cileno Pinochet risale al 2016, quando accusò
Matteo Renzi di aver “occupato con arroganza la cosa pubblica come ai
tempi di Pinochet in Venezuela”.
A
Shanghai, nel 2018, ebbe luogo una nuova gaffe. In ben due convegni,
infatti, chiamò il capo supremo cinese Xi Jinping soloì: “Ping”. Uno
scivolone più pericoloso, invece, fu quando nella veste ufficiale di
vicepresidente della Camera visitò con Alessandro Di Battista il
villaggio di Bil’in e accusò il governo di Tel Aviv di impedire alla sua
delegazione di entrare nella striscia di Gaza giurando: “Quello che
diciamo facciamo: se il M5S arriverà al governo, riconosceremo lo Stato
di Palestina”.
In
Francia, oltre alla gaffe sulla “democrazia millenaria”, Di Maio ha
appoggiato l’operato dei gilet gialli affermando: “Sappiamo che il
vostro movimento è pacifico” e aveva attaccato la gestione dell’ordine
pubblico da parte del ministro degli Interni parigino Cristophe
Castaner, con il quale dovrà ricucire i rapporti.
(da Virgilio notizie)